Tony Tormenta è uno studente di diciassette anni, prossimo a conseguire il diploma di scuola superiore. Ha dieci in matematica, nove in tutte le altre materie. Un “secchioncello” come tanti, se non fosse che il paese in cui vive è piccolo, e quindi Tony si trova a rifugiarsi nelle sue cose, nei suoi pensieri. Intorno a lui uno straordinario scenario naturale, che Tony esplora sapientemente fino a conoscere boschi, montagne, ruscelli come le proprie tasche.
Questo è lo scenario apparente del thriller di Rosanna Rubino, scrittrice napoletana esordiente ma prima di tutto lettrice appassionata dei vari King, Dick, Lansdale (se date un’occhiata alla sua pagina facebook capirete l’amore espresso per questi modelli).
Tony ha un potere, compreso e tenuto a bada dai suoi studi medici. E nessuno riesce ad individuarne la fisionomia, semmai provano a intuirne la portata, a percepirne il potenziale.
Non è un romanzo da leggere in metro, o in spiaggia con il sottofondo di giovani calciatori e sandali come pali. La sfida è ritrovare le parole migliori e scandirne il senso nella mente, apprezzarne i passaggi e le evoluzioni. Niente musica come colonna sonora, soltanto tu e il libro. Una volta dentro, ti stupirai per la maniera in cui le pagine scorrono senza per questo essere superficiali. O per il modo in cui le scene più stupefacenti sono fotografate nel pieno dei dettagli. La Rubino conosce e dispiega il punk da un minuto e mezzo e la suite da dieci minuti, abilità rare, per cui nessuna ragione per svelare altro.
(Fabio Striani, Rumore)