“ASSOLUTAMENTE COINVOLGENTE, INTERESSANTE OPERA PRIMA”, IL MATTINO

La Rubino e i poteri misteriosi di Tormenta.
La provincia americana, il disagio di un ragazzo e il legame con un’amica infelice.
Una storia strana, costantemente in bilico tra possibile e impossibile. Misteriosa e inquietante e sfuggente come il suo protagonista, Tony Tormenta. Un nome, un destino: “Io non ce l’ho mai avuta una scelta”, sbotta a un certo punto il ragazzo. Del resto la psicocinesi non è che una banale mutazione genetica . Tony Tormenta (Fanucci Editore, pagg. 233) è il titolo del thriller assolutamente coinvolgente, interessante opera prima di Rosanna Rubino, architetto napoletano, specialista in marketing e comunicazione, che vive e lavora a Milano.

Con uno stile sincopato ed essenziale, l’autrice coinvolge il lettore nei pensieri del protagonista (“Vederlo con la mente, volerlo nel cuore”), pregustando forse quel vago senso d’inquietudine che s’insinua in lui mentre guarda il suo mondo attraverso i suoi occhi. Quegli occhi arrabbiati che lo sfidano già dalla copertina del libro. Tony ha 16 anni, una madre, Caroline, che lo ha tirato su da sola e una grande passione per i libri di medicina. E nella biblioteca della fattoria del Dottore dove vive ce ne sono tanti. Il ragazzo passa ore a divorare quelle pagine, a conoscere ogni minimo dettaglio del corpo umano. A distoglierlo dalla lettura solo la sua bicicletta e il cane Boa, randagia dal carattere schivo. Giù in città, a Mammoth Rock, Nebraska, si dice che accadano cose strane quando Tony è nei paraggi. Per alcuni è un menagramo attaccabrighe: non ha amici ma il suo rendimento scolastico è ben oltre la media.

La verità è che Tony nasconde un segreto. Dietro il suo apparente distacco si cela un potere eccezionale quanto terrificante, difficile da imparare a controllare(“…svuotare la mente, in quei momenti basta contare”). Un giorno Tony fa l’incontro della vita: Marla è una ragazzina albina e chiaramente anoressica che si è trasferita in città da poco e vive a casa dalla nonna. Tra i due nasce un sentimento forte , che è riduttivo definire amore. E che affonda le radici nel passato. Sarà la vita a separarli e farli incontrare di nuovo, in un luogo sperduto e freddo, nove anni più tardi. Le cose però non stanno come sembra, in un crescendo di eventi fino al colpo di scena finale: “Due bambini infelici non potranno mai essere adulti felici”.

Tiziana Tricarico